Fonti: varie
Il concerto dal titolo “Sentirete una canzonetta” si apre con l’allegra vitalità delle danze delle corti rinascimentali italiane: a due brani di Gian Giacomo Gastoldi, noto compositore dell’epoca, nei quali si cantano la potenza dell’Amore e il piacere della danza con la propria dama, segue la canzone “Fuggi fuggi”, il cui testo inneggia all’arrivo della primavera.
Sempre all’insegna di una serena spensieratezza, talvolta tinta di ironia, è il momento di ascoltare tre brani di Enrico Radesca di Foggia, musicista attivo alla corte sabauda agli inizi del Seicento. Lo troviamo citato tra i compositori di musiche in occasione delle sontuose doppie nozze delle principesse Margherita e Isabella di Savoia con i duchi Francesco Gonzaga e Alfonso d’Este, avvenute a Torino nel 1608. La musica regnava sovrana durante tali festeggiamenti, ricchi di straordinarie coreografie. I brani di Radesca proposti in questo programma sono piacevolmente orecchiabili; in particolare, colpisce la nostra curiosità la canzone “Santì la bell’istoria”, in dialetto piemontese.
Dopo un brano strumentale di Girolamo Frescobaldi, in cui si intrecciano le ricercate sonorità dei flauti dolci, si prosegue con la sfrenata danza “Schiarazzula Marazzula”, nella quale emergono prepotentemente le sonorità popolari spesso rivisitate anche dalla musica colta.
Il percorso si addentra quindi nel XVII secolo, nel cuore del periodo barocco.
Finalità dell’arte barocca è stupire il pubblico: meravigliare con un’espressività raffinata e coinvolgente, dove la teatralità regna sovrana, come nelle due arie di Andrea Falconieri proposte dall’ensemble, nelle quali si esalta la bellezza della donna amata.
Il programma continua con due trascinanti danze strumentali: la Piva e il Bergamastro, tratte da due manoscritti anonimi rispettivamente conservati presso le biblioteche di Venezia e di Lucca.
Dopo la briosa canzone “Damigella tutta bella”, non poteva mancare un brano di Claudio Monteverdi, uno dei compositori più noti del Seicento: in “Sì dolce è il tormento” si allude, con struggente dolcezza, alla gioia, ma anche alla sofferenza che le pene d’amore procurano.
In chiave molto più ironica è visto l’amore nel brano del compositore Benedetto Ferrari, nel quale si afferma che è meglio fuggire da “bella donna vezzosa”, poiché “bellezza e cortesia non stanno in compagnia”, per poi concludere che “S’ognun fosse com’io, sarìa un balordo Amor, e non un dio”.
La “passeggiata” tra le note del Seicento si conclude con la spensieratezza del canto dagli echi popolari “Sentirete una canzonetta”, ipnoticamente affascinante.
Sentirete una canzonetta
Patrizia Durando - soprano
Massimo Lombardi - oud, liuti, tiorba, chitarra barocca, vihuela
Donato Sansone - flauto dolce, percussioni, ance, cornamuse
Silvano Arioli - cembalo
Massimo Sartori - viola da gamba
recapiti:
Massimo Lombardi - e-mail: info@massimolombardi.it - cell. +39.333.666.51.85
Donato Sansone - e-mail:sandonato@email.it - cell.: +39.347.240.31.93
IN TABERNAE MUSICA
ensemble di musica rinascimentale e barocca