Musiche da danza da intavolature per liuto del XVII sec.

Il Manoscritto italiano classe IV nr. 17 custodito presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia contiene una serie di formule di ostinato assai brevi, apparendo quindi, ad una prima lettura, povero di contenuti. In realtà questa sua “incompletezza” favorisce lo sviluppo di una nuova ed entusiasmante dimensione interpretativa, che lascia libero sfogo all’inventiva ed alla fantasia dell’esecuzione, stimolando un istinto all’improvvisazione estemporanea così spesso represso a favore di un rigore esecutivo talvolta eccessivo e sterile che finisce per mortificare la dimensione forse più primitiva, sicuramente più naturale del fare musica, che ora come allora è presente dentro ogni artista.
Il contenuto del codice è marcatamente caratterizzato dalla danza. Vi si trovano infatti forme quali la Ciaccona, la Passacaglia, il Ruggero, la Pavaniglia, la Spagnoletta, il Saltarello, il Ballo di Fiorenza e di Mantova, il Ballo di Cavalli, la Piva ecc...; particolare menzione merita la "Passacaglia in Ciaccona".
La destinazione del documento pare quindi essere “la festa”, e la presenza di formule quali la Piva lo orientano anche verso un pubblico non necessariamente cortigiano, ma più popolano.
E’ l’iconografia coeva a suggerire un panorama più ampio e “vero” sulla collocazione della pratica musicale, ritraendo tanto ambientazioni cortigiane quanto spettacoli di strada; e ancora feste all’aperto, taverne e locande, dove popolani e cortigiani si incontravano abbandonandosi al divertimento ed alla dissolutezza. Insomma un ambiente tutt’altro che misurato e composto, dove la dimensione istintiva dominava sulla ragione.
Nella pratica musicale il perfetto connubio tra ragione ed istinto si può individuare nella tecnica improvvisativa, ove la “ragione” deve aderire alle regole tecniche e teoriche, mentre “l’istinto” deve dipingere gli “affetti”, ovvero i sentimenti e le emozioni.
Gioia e dolore, tensione e quiete, euforia e malinconia, colori e monocromatismi si possono e si devono amalgamare, trasformare, risolvere e coniare nell’esecuzione.
L’ambiente nel quale è calato umanamente e culturalmente un musicista non può fare altro che influenzarne la sua esecuzione. Quindi una Ciaccona eseguita a corte, al cospetto di nobili signori in occasione di una celebrazione, avrà avuto istinti ed "affetti" differenti dalla stessa composizione eseguita dagli stessi musicisti in un’osteria.
Così nell’esecuzione informale il musicista, sottraendosi al vincolo di musica per dilettare, può avvicinarsi alla dimensione, assolutamente primitiva ed attuale al tempo stesso, di musica per divertire, divertirsi e sperimentare, svincolandosi da legami preconcetti di obbligo intellettuale o economico. Non a caso, la sperimentazione era una caratteristica dominante nell’epoca barocca. Si deve proprio all’audacia, alla fantasia ed all'inventiva di liutai e musicisti seicenteschi la nascita e la trasformazione di molti strumenti musicali, alla ricerca di diverse e più sofisticate sonorità.

 Nelle esecuzioni del presente programma si vuole ricreare una condizione esecutiva quanto più spontanea, immaginando di vedere, come in un dipinto, musici di differente ambiente sociale e cultura riuniti in una taverna. Immaginiamo dunque una Venezia ricca e vitale, dove convergono usanze e culture diverse, data la sua rinomata importanza nel commercio: qui organisti di chiesa, gambisti di corte, liutisti girovaghi, percussionisti stranieri, zampognari e flautisti si ritrovano per divertirsi e fare musica insieme.

Nella taverna è festa, e la musica fa la storia.
OSTINATI BALLI
Patrizia Durando - soprano
Massimo Lombardi - oud, liuti, tiorba, chitarra barocca, vihuela
Donato Sansone - flauto dolce, percussioni, ance, cornamuse
Silvano Arioli - cembalo
Massimo Sartori - viola da gamba
Fonte: Ms italiano classe IV n. 17 Bibl. "Marciana" di Venezia
recapiti:
Massimo Lombardi - e-mail: info@massimolombardi.it - cell. +39.333.666.51.85
Donato Sansone - e-mail:sandonato@email.it - cell.: +39.347.240.31.93
IN TABERNAE MUSICA
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